Uno sguardo e un inchino
I Vescovi hanno deciso di reintrodurre (a partire dal 14 febbraio 2021), un gesto per ritornare a esprimere lo scambiarsi la pace.
Il tempo di emergenza sanitaria ha imposto varie limitazioni alla celebrazione, per contenere il contagio.
La stretta di mano o l’abbraccio, indicati come modo ordinario per lo scambio della pace (Precisazioni CEI, 9), erano stati sospesi per evitare il contatto diretto tra le persone. Il distanziamento fisico potrebbe però alimentare un atteggiamento individualistico nella celebrazione eucaristica. Per questo ai vescovo è apparso importante non continuare a tralasciare il rito della pace, con il quale «i fedeli esprimono la comunione ecclesiale e l’amore vicendevole, prima di comunicare al Sacramento» (OGMR, 82).
«Le mascherine, i contatti ridotti possono essere letti simbolicamente, come un invito a riscoprire la forza dello sguardo».
L’invito «scambiatevi il dono della pace» – poiché non è possibile darsi la mano – inviterà a volgere i propri occhi per intercettare quelli del vicino, a guardarsi e prendere “contatto visivo” con il proprio vicino, accennare un inchino, augurando: «la pace sia con te». Un modo sobrio ed efficace per recuperare un gesto rituale «con il quale la Chiesa implora la pace e l’unità per se stessa e per l’intera famiglia umana» (OGMR 82).